I latitanti

Fiction & Literature, Literary
Cover of the book I latitanti by Gilberto Forti, Zandonai Editore
View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart
Author: Gilberto Forti ISBN: 9788895538655
Publisher: Zandonai Editore Publication: March 9, 2010
Imprint: Language: Italian
Author: Gilberto Forti
ISBN: 9788895538655
Publisher: Zandonai Editore
Publication: March 9, 2010
Imprint:
Language: Italian

Gilberto Forti ci restituisce in pochi straordinari tratti la misura vincolante a cui la guerra riduce persone e cose. La dimensione della sopravvivenza non coincide con quella della vita, tuttavia ha il pregio di non nasconderne la precarietà, come ben sanno i latitanti che si ritrovano sospesi, nella loro sub-esistenza, tra una “morte apparente” e una tumultuosa vita interiore. Di questo sfasamento, così come del tormentato rapporto fra memoria e oblio, testimonianza e silenzio, si nutre la scrittura di Forti che nei suoi momenti di asciutto lirismo non si esaurisce mai in un esercizio – seppur alto – di rievocazione storica o biografica. Anzi, da queste storie di giovinezza e di latitanza, ambientate per lo più fra le montagne dell’Appennino emiliano e durante la guerra partigiana, promana un alone di atemporalità che sta a indicare quanto la memoria, individuale e collettiva, sia intaccata da una rimozione necessaria: i ricordi dei superstiti fluttuano in “un regno intermedio fra memoria e immaginazione”, gli stessi luoghi boschivi rifugio dei latitanti e teatro degli scontri bellici sono metafora dello spazio mentale della guerra e di una spettrale convergenza dei vivi e dei morti.

Gilberto Forti (1922-99), scrittore, giornalista e grande studioso di letteratura tedesca, ha pubblicato versioni poetiche da Goethe (Sessanta liriche, Rusconi, 1970; Ifigenia in Tauride e Torquato Tasso, in Teatro, Einaudi, 1973) e Trakl (Sebastian in sogno, Edizioni Ca’ Spinello, 1984); nel 1995 ha ricevuto il Premio Monselice per la resa in italiano dei versi di W.H. Auden (La verità, vi prego, sull’amore, Adelphi, 1994). Rimangono memorabili le sue traduzioni di Brodskij, Canetti, Benn, Walcott, Prokosch e von Rezzori. È autore di due opere in forma poetica (Il piccolo almanacco di Radetzky, Adelphi, 1983 e A Sarajevo il 28 giugno, Adelphi, 1984), che, «con certe sottili astuzie dimesse e magre», come scrisse Giorgio Manganelli, rievocano la finis Austriae attraverso «una crepitante marcia di endecasillabi».

View on Amazon View on AbeBooks View on Kobo View on B.Depository View on eBay View on Walmart

Gilberto Forti ci restituisce in pochi straordinari tratti la misura vincolante a cui la guerra riduce persone e cose. La dimensione della sopravvivenza non coincide con quella della vita, tuttavia ha il pregio di non nasconderne la precarietà, come ben sanno i latitanti che si ritrovano sospesi, nella loro sub-esistenza, tra una “morte apparente” e una tumultuosa vita interiore. Di questo sfasamento, così come del tormentato rapporto fra memoria e oblio, testimonianza e silenzio, si nutre la scrittura di Forti che nei suoi momenti di asciutto lirismo non si esaurisce mai in un esercizio – seppur alto – di rievocazione storica o biografica. Anzi, da queste storie di giovinezza e di latitanza, ambientate per lo più fra le montagne dell’Appennino emiliano e durante la guerra partigiana, promana un alone di atemporalità che sta a indicare quanto la memoria, individuale e collettiva, sia intaccata da una rimozione necessaria: i ricordi dei superstiti fluttuano in “un regno intermedio fra memoria e immaginazione”, gli stessi luoghi boschivi rifugio dei latitanti e teatro degli scontri bellici sono metafora dello spazio mentale della guerra e di una spettrale convergenza dei vivi e dei morti.

Gilberto Forti (1922-99), scrittore, giornalista e grande studioso di letteratura tedesca, ha pubblicato versioni poetiche da Goethe (Sessanta liriche, Rusconi, 1970; Ifigenia in Tauride e Torquato Tasso, in Teatro, Einaudi, 1973) e Trakl (Sebastian in sogno, Edizioni Ca’ Spinello, 1984); nel 1995 ha ricevuto il Premio Monselice per la resa in italiano dei versi di W.H. Auden (La verità, vi prego, sull’amore, Adelphi, 1994). Rimangono memorabili le sue traduzioni di Brodskij, Canetti, Benn, Walcott, Prokosch e von Rezzori. È autore di due opere in forma poetica (Il piccolo almanacco di Radetzky, Adelphi, 1983 e A Sarajevo il 28 giugno, Adelphi, 1984), che, «con certe sottili astuzie dimesse e magre», come scrisse Giorgio Manganelli, rievocano la finis Austriae attraverso «una crepitante marcia di endecasillabi».

More books from Literary

Cover of the book Jacqueline Wilson by Gilberto Forti
Cover of the book De hond van Tisma by Gilberto Forti
Cover of the book The Necklace by Guy de Maupassant (Book Analysis) by Gilberto Forti
Cover of the book La pharisienne by Gilberto Forti
Cover of the book The Dramatic Concepts of Antonin Artaud by Gilberto Forti
Cover of the book Tender Buttons (Annotated) by Gilberto Forti
Cover of the book The Signature of All Things by Gilberto Forti
Cover of the book Shadows of the Stage by Gilberto Forti
Cover of the book The Unmapped Country: Stories and Fragments by Gilberto Forti
Cover of the book Daughters of the Silk Road by Gilberto Forti
Cover of the book Prospero's Daughter by Gilberto Forti
Cover of the book The Sea Fogs by Gilberto Forti
Cover of the book The Rise of the Diva on the Sixteenth-Century Commedia dell'Arte Stage by Gilberto Forti
Cover of the book Little Women by Gilberto Forti
Cover of the book The Dogs of Littlefield by Gilberto Forti
We use our own "cookies" and third party cookies to improve services and to see statistical information. By using this website, you agree to our Privacy Policy